
Sulla scia di "Cassiopea" 3
mercoledì 31 gennaio 2024



parte terza: naviganti straordinari
note
(1) Esempio tratto dal libro Pensieri lenti e veloci • Daniel Kahneman
(2) Eudemonismo,
sm. Filos. Dottrina filosofica che considera l’uomo come naturalmente tendente alla felicità e come fine fondamentale della vita umana il conseguimento della felicità (e si oppone all’edonismo che propugna come scopo della vita il conseguimento del piacere immediato).
(3) eudemonìa s. f. [dal gr. εὐδαιμονία, der. di εὐδαίμων «felice», comp. di εὖ «bene1» e δαίμων «demone; sorte»]. – Nel linguaggio filosofico, la felicità intesa come scopo fondamentale della vita (secondo la dottrina dell’eudemonismo).
(4) Prologo del film di animazione della DreamWorks Animation: bee movie del 2007
Il fallimento è lo stimolo:
la creatività è la risposta!
La creatività è l’energia che ha ci ha permesso di giungere ad oggi con le più svariate comodità. Pensa alla ruota: semplice, adesso!! Prima: geniale! Ha rivoluzionato qualunque movimentazione. Sembra una cosa banale ma ci ha permesso cose strabilianti
La creatività è innata e primordiale. Non ci credi? In un manoscritto di Leonardo Da Vinci troviamo: “Non posso non citare un nuovo modo di studiare... che potrà sembrare triviale e ridicolo... [ma è molto più utile nello stimolare la mente... guardare un muro pieno di macchie o fatto di pietre diverse... ti sembrerà di scorgere dei paesaggi... delle battaglie in corso... facce strane e costumi... e un’infinità di oggetti diversi...”.
Dove nasce la creatività?
L’ingegno e la creatività sono figlie dell’intuizione e dell’istinto che, però, sono governate da scorciatoie ed errori sistematici che spesso portano a risultati inaspettati se non al fallimento… anche delle migliori intenzioni.
Ma non solo, perché se l’istinto e la logica entrano in competizione, avvengono le cose più strane, come trovarsi indecisi su dove calciare il pallone del rigore alla finale dei mondiali. 😱😵💫😵💫
Qui parlo dello studio sui calci di rigore
Quando emettiamo un messaggio per trasmettere una nostra idea, può accadere una cosa simile. La natura ci ha dotati di difese, ma non sono perfette. In presenza di contraddizioni tendiamo a riconoscere come affidabile il canale non verbale e paraverbale perché quello verbale è ritenuto dalla nostra mente facile da falsificare. Ma le contraddizioni avvengono anche a livello cognitivo.
Ti faccio un esempio.
Leggi quello che segue e rispondi alla domanda finale prima di proseguire:
Steve è molto timido e chiuso, sempre disponibile, ha però scarso interesse per le persone e il mondo della realtà. Anima mite e precisa, ha bisogno di ordine e struttura. Ha una passione per il dettaglio.
Secondo te è più probabile che sia un bibliotecario o un agricoltore?
Probabilmente la tua preferenza sarà caduta in modo inspiegabile sul bibliotecario anche se non c’è alcun dato oggettivo (nota 1).
Penso sia il tempo di far pace con i nostri incubi peggiori e accettare che gli errori e i fallimenti siano parte del nostro essere umani. Per poter migliorare non possiamo far altro che apprendere e per fare ciò dobbiamo concederci la possibilità di sbagliare e imparare a vedere il fallimento come opportunità. Imparare dai bambini che in questo sono maestri.
Trarre risposte dall’errore che ha generato il fallimento cosicché si alimenti il processo di perfettibilità della nostra idea. Progettare accettando i fallimenti al fine di migliorare per giungere a qualcosa di memorabile e straordinario.
Non fare le cose come vengono fatte dalla maggioranza. Il senso comune sbaglia spesso e può condurre a risultati mediocri, insufficienti, mentre il fallimento è affine a tutto ciò che è nuovo.
(qui trovi il TEDx dell'intervento di Paul Rulkens)
La NASA senza i fallimenti sarebbe un magico sogno mai realizzato!
L’imperatore romano Marco Aurelio sosteneva che il fine ultimo della nostra vita non è stare con la maggioranza ma bensì non far parte degli infermi di mente facendo ciò che fanno tutti gli altri.
Fare di tutto per essere felici… “essere felici?”
L’eudemonismo (nota 2) considera come fine ultimo della vita la felicità.
Ma cos'è la felicita?
I greci la chiamavano eudaimonìa (nota 3) e per Aristotele era la pienezza della nostra vita. Oggi può essere ancora vera quest'affermazione?
Secondo Stefano Bartolini stiamo vivendo “il paradosso della felicità”.
Nel suo libro ”il manifesto della felicità” riporta i sorprendenti dati di una ricerca condotta dal dopo guerra ad oggi negli Stati Uniti.
Secondo i dati raccolti, con l'avvento del consumismo, in America è aumentata notevolmente la ricchezza e il benessere pratico, tanto che gli americani arrivano a spendere più di quanto guadagnino.
Questo però non ha portato un uguale aumento di felicità, anzi: prima delle guerre il popolo americano era sì più povero ma più felice.
“Questo film lo dedichiamo ai folli, agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
…
Potete citarli, essere in disaccordo con loro, potete glorificarli o denigrarli, ma l'unica cosa che non potrete mai fare è ignorarli.
Perché riescono a cambiare le cose.
Perché fanno progredire l'umanità.
…
Perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.
testo tratto dallo spot Think Different di Apple del 1997, se hai tempo guarda lo spot, vedrai i volti dei protagonisti (lo trovi qui)
Se il fine ultimo della vita fosse essere felici pensi che si potrebbe abbracciare il fallimento per accettarlo e tentare qualcosa che crediamo impossibile e vivere il nostro sogno?
“Secondo tutte le leggi conosciute dell'areonautica, non c'è modo che un'ape sia in grado di volare. Le sue ali sono troppo piccole per poter sollevare il suo corpicino grassoccio da terra. L'ape si sa, vola lo stesso. Perché alle api non interessa quello che gli esseri umani ritengono impossibile!" (nota 4)
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Il fallimento è lo stimolo:
la creatività è la risposta!
La creatività è l’energia che ha ci ha permesso di giungere ad oggi con le più svariate comodità. Pensa alla ruota: semplice, adesso!! Prima: geniale! Ha rivoluzionato qualunque movimentazione. Sembra una cosa banale ma ci ha permesso cose strabilianti
La creatività è innata e primordiale. Non ci credi? In un manoscritto di Leonardo Da Vinci troviamo: “Non posso non citare un nuovo modo di studiare... che potrà sembrare triviale e ridicolo... [ma è molto più utile nello stimolare la mente... guardare un muro pieno di macchie o fatto di pietre diverse... ti sembrerà di scorgere dei paesaggi... delle battaglie in corso... facce strane e costumi... e un’infinità di oggetti diversi...”.
Dove nasce la creatività?
L’ingegno e la creatività sono figlie dell’intuizione e dell’istinto che, però, sono governate da scorciatoie ed errori sistematici che spesso portano a risultati inaspettati se non al fallimento… anche delle migliori intenzioni.
Ma non solo, perché se l’istinto e la logica entrano in competizione, avvengono le cose più strane, come trovarsi indecisi su dove calciare il pallone del rigore alla finale dei mondiali. 😱😵💫😵💫
Qui parlo dello studio sui calci di rigore
Quando emettiamo un messaggio per trasmettere una nostra idea, può accadere una cosa simile. La natura ci ha dotati di difese, ma non sono perfette. In presenza di contraddizioni tendiamo a riconoscere come affidabile il canale non verbale e paraverbale perché quello verbale è ritenuto dalla nostra mente facile da falsificare. Ma le contraddizioni avvengono anche a livello cognitivo.
Ti faccio un esempio.
Leggi quello che segue e rispondi alla domanda finale prima di proseguire:
Steve è molto timido e chiuso, sempre disponibile, ha però scarso interesse per le persone e il mondo della realtà. Anima mite e precisa, ha bisogno di ordine e struttura. Ha una passione per il dettaglio.
Secondo te è più probabile che sia un bibliotecario o un agricoltore?
Probabilmente la tua preferenza sarà caduta in modo inspiegabile sul bibliotecario anche se non c’è alcun dato oggettivo (nota 1).
Penso sia il tempo di far pace con i nostri incubi peggiori e accettare che gli errori e i fallimenti siano parte del nostro essere umani. Per poter migliorare non possiamo far altro che apprendere e per fare ciò dobbiamo concederci la possibilità di sbagliare e imparare a vedere il fallimento come opportunità. Imparare dai bambini che in questo sono maestri.
Trarre risposte dall’errore che ha generato il fallimento cosicché si alimenti il processo di perfettibilità della nostra idea. Progettare accettando i fallimenti al fine di migliorare per giungere a qualcosa di memorabile e straordinario.
Non fare le cose come vengono fatte dalla maggioranza. Il senso comune sbaglia spesso e può condurre a risultati mediocri, insufficienti, mentre il fallimento è affine a tutto ciò che è nuovo.
(qui trovi il TEDx dell'intervento di Paul Rulkens)
La NASA senza i fallimenti sarebbe un magico sogno mai realizzato!
L’imperatore romano Marco Aurelio sosteneva che il fine ultimo della nostra vita non è stare con la maggioranza ma bensì non far parte degli infermi di mente facendo ciò che fanno tutti gli altri.
Fare di tutto per essere felici… “essere felici?”
L’eudemonismo (nota 2) considera come fine ultimo della vita la felicità.
Ma cos'è la felicita?
I greci la chiamavano eudaimonìa (nota 3) e per Aristotele era la pienezza della nostra vita. Oggi può essere ancora vera quest'affermazione?
Secondo Stefano Bartolini stiamo vivendo “il paradosso della felicità”.
Nel suo libro ”il manifesto della felicità” riporta i sorprendenti dati di una ricerca condotta dal dopo guerra ad oggi negli Stati Uniti.
Secondo i dati raccolti, con l'avvento del consumismo, in America è aumentata notevolmente la ricchezza e il benessere pratico, tanto che gli americani arrivano a spendere più di quanto guadagnino.
Questo però non ha portato un uguale aumento di felicità, anzi: prima delle guerre il popolo americano era sì più povero ma più felice.
“Questo film lo dedichiamo ai folli, agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
…
Potete citarli, essere in disaccordo con loro, potete glorificarli o denigrarli, ma l'unica cosa che non potrete mai fare è ignorarli.
Perché riescono a cambiare le cose.
Perché fanno progredire l'umanità.
…
Perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.
testo tratto dallo spot Think Different di Apple del 1997, se hai tempo guarda lo spot, vedrai i volti dei protagonisti (lo trovi qui)
Se il fine ultimo della vita fosse essere felici pensi che si potrebbe abbracciare il fallimento per accettarlo e tentare qualcosa che crediamo impossibile e vivere il nostro sogno?
“Secondo tutte le leggi conosciute dell'areonautica, non c'è modo che un'ape sia in grado di volare. Le sue ali sono troppo piccole per poter sollevare il suo corpicino grassoccio da terra. L'ape si sa, vola lo stesso. Perché alle api non interessa quello che gli esseri umani ritengono impossibile!" (nota 4)