Trovare una parola per Marco è davvero difficile, ma quella che credo lo rappresenti meglio è gratitudine.

È sicuramente la cosa che gli ho sentito dire maggiormente nei confronti di chiunque… dalle cose più grandi alle cose più piccine. Spesso ripete: bisogna ringraziare per il tempo che ha dedicato a quella cosa che sia poco o tanto lo ha sottratto alla propria vita. Questa forma speciale di gratitudine non conosce confini e getta ponti dove ci sono fossati. Non è possibile rimanere sul piede di guerra, si è semplicemente disarmati. La semplicità di gratitudine nei momenti floridi come in quelli di siccità ha fatto del suo pensiero dei suoi segni un linguaggio che trasuda relazioni… lui le chiama relazioni e-motive.